domenica 31 agosto 2008

Partitura d'addio

partitura d

Partitura d’addio


di Pascal Mercier, Mondadori 2008


 


“Esistono sventure di tale portata che non si possono reggere se non le si traduce in parole”, è il passo finale dell’ultimo romanzo di Pascal Mercier, alias Peter Bieri, nato a Berna nel 1944 e professore di filosofia alla Freie Universitat di Berlino.


 


Tema centrale del romanzo è lo stretto legame tra genio e follia.


Van Vliet è un uomo che non ha mai voluto figli ma si ritrova, al culmine della sua carriera da biotecnologo, a dover affrontare la perdita della moglie Cécile e ad essere l’unico responsabile della vita di sua figlia Lea. Assorbito dal dolore di Lea, proprio quando sembra non incontrare soluzione alla sua totale chiusura emotiva, accade il miracolo, l’incontro con la musica e con il violino di Joan Sebastian Bach.


“… lei aveva suonato come se costruisse un’immaginaria cattedrale di suoni in cui potersi rifugiare quando non fosse stata più in grado di sopportare la vita”.


Ma da questo mondo, capace di farle esprimere ai massimi livelli il suo genio musicale, Lea non farà più ritorno. A infrangere la sua cattedrale è proprio l’amore per David Lévy, un violinista di cui si innamora. Il matrimonio di David con un’altra, è per Lea un nuovo lutto, il ricordo della perdita di sua madre che ritorna senza lasciarle scampo.


 


Pascal Mercier è un maestro nel descrivere, mantenendo un equilibrato distacco razionale, le emozioni e gli aspetti morbosi dei rapporti umani.


 


Dello stesso autore:


Treno di notte per Lisbona


Mondadori, 2006


 


Sullo stesso tema:


Film: “Piano Solo” di Riccardo Milani con Kim Rossi Stuart e Michele Placido, 2007


piano solo locandina



Arte, follia, amore, genialità, passione, sofferenza hanno contraddistinto la vita artistica e privata di Luca Flores, inimitabile pianista italiano morto suicida nel 1995. La pellicola di “Piano solo” prende spunto dal libro scritto da Walter Veltroni, “Il disco del mondo”, dedicato alla vita di Luca Flores.


Dalla morte della madre, causa scatenante del completo abbandono del piccolo Luca alla sua passione per la musica, il film ripercorre l’intera vicenda di un artista in grado di incantare anche pietre miliari del Jazz del calibro di Chet Baker. E lo fa costruendo due storie parallele. Quella del Flores pianista ed artista di incontenibile successo. E quella del Luca introverso, fragile, solo appunto. Due storie che procedono di pari passo al ritmo della stupenda colonna sonora e che confluiscono, infine, nella pazzia del protagonista e nel suicidio finale.piano solo


Una storia difficile e delicata, interpretata splendidamente da Kim Rossi Stuart, che veste i panni del protagonista. Incredibile prova di recitazione, e straordinario esempio di regia. 


Visita:  http://www.lucaflores.com








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